Il miglior caffè espresso che possiate fare con la moka

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"Caspita, chesto è cafè... E' ciucculata!. Vedete quanto poco ci vuole per rendere felice un uomo: una tazzina presa tranquillamente qui fuori...con un simpatico dirimpettaio...Voi siete simpatico, professo'..."
Eduardo De Filippo 

L'argomento di oggi non è tanto inerente con i contenuti del blog, ma un po di pausa in fondo fa sempre bene per rielaborare nuovi concetti.

Ogni Italiano, tra i tanti luoghi comuni che conosciamo, dovrebbe almeno rispettare quello di essere bravo nella preparazione del caffè.

Nonostante il  chicco di caffè non sia originario della nostra terra è oramai diventato parte fondamentale della giornata della stragrande maggioranza degli italiani.

Ma come si prepara un buon caffè?


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Prima di tutto, vediamo come è fatta la classica moka:
  1. La caldaia, dove l'acqua arriva all'ebollizione e tende a salire per mescolarsi con il caffè macinato nel filtro. Questa caldaia ha una valvola di sicurezza che impedisce alla moka di esplodere.
  2. Il filtro, dove si mette il caffè macinato.
  3. Il raccoglitore, dove appunto si raccoglie il prodotto finale.
Come per tutte le cose fatte bene, è necessaria una buona preparazione degli ingredienti.
  • L'acqua nella caldaia non deve essere troppa, altrimenti il caffè viene poco concentrato. Si consiglia quindi di mettere un quantitativo di acqua tale da sfiorare la valvola di sicurezza.
  • Una volta posizionato il filtro sopra la caldaia, bisogna riempirlo di caffè formando una curvatura senza mai pressare con forza. Se si pressasse con forza l'acqua salirebbe scegliendo dei percorsi preferenziali (quelli del caffè meno pressato) che non permetterebbe un'infusione omogenea.
  • Quando si chiude la moka bisogna serrarla saldamente. Se non si fa si hanno perdite di pressione a discapito dell'infusione dell'acqua con il caffè.
  • Dopo aver chiuso bene la moka, sbatterla dall'alto verso il basso su un piano (senza rompere nulla ovviamente) per dare maggiore uniformità al caffè compattato nel filtro. 
  • Anche se si perde un po' di tempo, preferisco preparare il caffè con la fiamma minima del fornello più piccolo. Il processo di infusione è più lento, omogeneo e i tempi di contatto acqua-caffè sono più lunghi.
  • Quando il caffè fuoriesce, il fuoco va spento appena prima che esca la schiuma. Se si spegne troppo presto il caffè rischia di non uscire tutto e di venire troppo concentrato, se si spegne troppo tardi può esserci un leggero odore di bruciato che rovina l'aroma e può venire troppo "annacquato".
Dall'ultimo punto avrete capito che il caffè iniziale è più concentrato di quello dei secondi finali. Per questo motivo cercate di gestire questa informazione a seconda dei vostri gusti.

Una volta versato il caffè in una tazzina preferibilmente già calda, zuccherate a piacere e gustatevi il vostro capolavoro.
"Perchè, quella, poi, è la cosa piu difficile: indovinare il punto giusto di cottura, il colore... A manto di monaco..... Color manto di monaco; é una grande soddisfazione ed evito pure di prendermi collera, perchè se, per una dannata combinazione, per una mossa sbagliata, sapete... ve scappa 'a mano o' piezz' 'e coppa, s'aunisce a chello 'e sotto, se mmesca posa e ccafè... insomma, viene una zoza ... siccome l'ho fatto con le mie mani e nun m' 'a pozzo piglia' cu nisciuno, mi convinco che è buono e me lo bevo lo stesso."
Eduardo De Filippo 


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