La medicina alla perversione sociale

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Molte grandi menti del nostro tempo sostengono che l'umanità si stia seriamente ammalando nella sua componente mentale o, meglio, spirituale.

Forse l'eccessiva attenzione nella cura delle malattie fisiche ha lasciato un'inevitabile lacuna nelle cure psichiche. Oggi è cosi pieno di malati mentali che ormai li vediamo come parte della nostra società.

Spesso anche i governanti soffrono di malattie mentali, ma non possono ammettere di avere un problema, per non perdere di credibilità.

Oggi un nevrotico o un depresso, pur avendo le possibilità economiche, difficilmente va a curarsi dallo psicologo, anche se può far danno alle persone che ama.
Non c'è necessità di curare un male che non viene riconosciuto come tale.
Lo stesso vale per la perversione, l'argomento di cui parlerò. Oggi le perversioni sono viste come una semplice trasgressione alle regole della società, senza sapere che in realtà non soltanto sono un evasione dalle convenzioni sociali ma sono una vera e propria fuga dalla realtà, che in tanti casi può portare a conseguenze orribili. Solo per citare un esempio, la pedofilia è proprio una perversione.

Oggi è difficile curare le perversioni perché non si riesce a trattarle in modo generico: alcune volte sono così ridicole che non si perde tempo a curarle, alcune volte sono considerate parte della privacy, altre volte sono così orribili da rendere inaccettabile ogni diritto di ricevere una cura.

Un perversione invece andrebbe curata solo perché è tale e credo che, come sempre, sia necessario comprendere a pieno un problema se si vuole davvero trovare una soluzione.

Per tutelare le perversioni leggere, che possono generare al massimo qualche vizio di poco conto che magari fa bene ai consumi, la società civile non vuole impegnarsi a pieno nel trovare una cura anche per le perversioni più gravi.

Infatti, una perversione è spesso considerata tale soprattutto quando non è accettata dalla società; ma questa malattia mentale non può dipendere dal giudizio degli altri, non può esser valutata in base al male soggettivo che può generare, ma andrebbe analizzata e affrontata sotto un mero aspetto comportamentale.
La perversione è un atteggiamento volto a raggiungere il godimento
il quale si manifesta in devianze comportamentali negative, anche estreme, che spesso la società usa tollerare.

Un uomo perverso può nascere in qualsiasi famiglia, anche in quelle considerate rispettabili. Moltissimo dipende dalla personalità dei genitori (in particolare la manifestazione del loro ego), le cui sfaccettature possono generare un infinità di problemi psicologici nei propri figli, tra cui la perversione in età adulta.

Ad esempio, due genitori che potrebbero formare un futuro adulto perverso potrebbero avere i seguenti profili psicologici:
  • MADRE che “ama” il bambino secondo le proprie esigenze, senza ascoltarlo e dargli ciò che gli serve per stare bene.
  • PADRE che non ha accettato il suo ruolo, che magari vorrebbe godersi la vita ed invece si costringe a fare il genitore, probabilmente per rispettare il buon costume.
Ovviamente non è che un bambino con una famiglia del genere sarà per forza un pervertito, sono decisive prima di tutto le sue scelte, e poi bisogna contare anche le influenze sociali esterne alla famiglia; ma in ogni caso due genitori di questo tipo gettano nel bambino delle solide basi per un problema mentale.

Il bambino infatti, per sopperire alla mancanza d'amore della madre ed alla mancanza di una buona guida dal padre, dovrà orientarsi verso ciò che la sua educazione sbagliata classifica come “felicità”.

Senza una guida adeguata non saprà distinguere il bene dal male, senza l'amore della madre non imparerà ad amare se stesso; di conseguenza potrà essere felice per cose che recano danno ad altri o a se stesso.

Come se non bastasse, i media negli ultimi 20 anni hanno giocato molto sulle perversioni delle persone; gli spot pubblicitari vogliono proprio mandare il messaggio “se farete quello che diciamo noi vi godrete la vita”, senza farci vedere gli effetti negativi dei nostri acquisti.

Se il bambino basa la sua vita sull'associazione felicità = piacere = Bene, crescerà orientandosi sempre verso ciò che lo farà godere, indipendentemente dai danni che potrà fare agli altri.

In base all'egoismo del bambino, ci saranno buone possibilità che da adulto sia perverso. Ma, lo ripeto, non è detto che sia per forza così: un essere umano può sempre fare la scelta giusta, anche quando la vita gli disegna un percorso predefinito.

È importante capire che il perverso vede una realtà a doppia faccia:
  • quella reale, che lui pensa sia falsa, un trionfo dell'ipocrisia con finte etichette, moralismi, e finti ruoli;
  • quella soggettiva, che crede essere reale e che solo pochi "eletti" come lui possono vedere;
Nella sua realtà soggettiva non ci sono leggi che costringono le persone a ruoli che non vogliono avere (come hanno costretto suo padre) e non ci sono persone che devono per forza volerti bene più degli altri (come si pensa di sua madre). L'unica vera legge è:
GODI PIÙ CHE PUOI, CON OGNI MEZZO A TUA DISPOSIZIONE
Perché il godimento "è l'unico nutrimento per il suo spirito", perché "non esiste null'altro che può farlo stare bene". E se non può godere sta male, soffre e si deprime.

Purtroppo però vive in un'illusione, che anziché nutrire la sua anima la inaridisce ancora di più, ed è costretto a ripetere i suoi rituali perversi all'infinito, perché non sarà mai soddisfatto.

Quando lo scopo di un essere umano diventa il godimento, ogni cosa diventa funzione di esso:
il bene diventa ciò che ci fa godere, il male diventa ciò che ci fa soffrire.
Ciò significa che il perverso, per realizzare il suo “bene”, arriverà a commettere anche atti orribili, proprio perché non sa distinguere il vero bene dal vero male.

Di conseguenza difficilmente un perverso potrà fare un sacrificio d'amore, perché ogni sofferenza è un male. Piuttosto scenderà a compromessi per avere piacere, farà dei sacrifici per godere.
L'amore perverso si realizza solo se c'è godimento
altrimenti è solo sofferenza.

Il perverso non è malvagio ma, come tutti, ha solo paura di soffrire.

Ogni uomo che soffre vuole creare la sua felicità e, se nessuno gli insegna dei buoni metodi, userà solo i mezzi che conosce. È inevitabile quindi che ogni bambino che ha sofferto per gli atteggiamenti sbagliati dei genitori, sarà molto probabilmente un adulto che avrà altri atteggiamenti sbagliati.

E oggi ce ne sono tanti di adulti che hanno atteggiamenti sbagliati verso gli altri.

La passività di fronte alla perversione nella società ha persino influenzato il concetto d'amore: ben pochi accettano che il vero amore è direttamente proporzionale ai sacrifici che siamo disposti a fare per chi o cosa amiamo.

Oggi rimbomba il concetto che “c'è amore solo se proviamo piacere”, di conseguenza molti hanno difficoltà a concepire un vero amore in assenza di sesso o di altri vantaggi.

Ma se io soffro perché mi sto sacrificando per dare un vantaggio alla persona che amo, non è ugualmente amore? L'amore che tutti dovrebbero decantare è quello che fa felici noi stessi in base a come siamo in grado di far felici gli altri.

La verità che emerge è che quindi siamo tutti un po' perversi, soprattutto chi di noi si è lasciato influenzare dal consumismo.
Il consumismo può vedersi come un rituale, un consumo continuo di beni e servizi con il fine di ottenere godimento.
Probabilmente il consumismo è la forma più sofisticata di perversione sociale mai esistita nella storia.

Ogni volta che ci poniamo come obiettivo il godimento come mezzo di soddisfazione del nostro ego, aumentiamo automaticamente le possibilità di fare dei danni agli altri; e questo possiamo vederlo con i nostri occhi:
  • stiamo distruggendo il pianeta;
  • stiamo danneggiando l'intera società.
L'aria che respiriamo, l'acqua che che beviamo, il cibo che mangiamo, tutto sta venendo danneggiato dalla perversione sociale, proprio perché il nostro primo obiettivo è goderci la vita.

Attualmente non si stanno applicando delle soluzioni, ne si stanno cercando, proprio perché il problema non è riconosciuto. E se proprio viene riconosciuto da qualche mente libera, il sistema consumistico ha tutto l'interesse di mantenere lo stato attuale delle cose.

Di conseguenza siamo in una stasi sociale, prigionieri della nostra paura di soffrire e dell'incertezza per il futuro, invece di attivarci per cambiare le cose ORA.

Dovremmo tornare ad avere il coraggio di soffrire, perché nella vita nulla di valore si ottiene senza sacrificio, perché ogni sofferenza ci fa crescere e se la superiamo possiamo elevarci spiritualmente.

Per avere il coraggio di soffrire, dobbiamo ritrovare una guida morale che non sia corrotta da logiche di mercato, che insegni i valori della condivisione, dell'altruismo, della cooperazione, della giustizia e di tutte le forme di bene comune.

Non ho la medicina alla perversione sociale ma, probabilmente, se l'avessi nessuno troverebbe un motivo valido per prenderla.

Però vedo la strada giusta per uscire dalla nostra perversione sociale e spero che dopo questo post riusciate a vederla anche voi.

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