Una relazione che finisce rappresenta spesso il fantasma più spaventoso per le coppiette appena nate.
Di solito, agli inizi, la paura che l'altro ci lasci può costituire la molla che ci fa essere bravi fidanzatini. Può accadere così che ci limitiamo a svolgere il nostro “compitino”, forse più per sentirci a posto con noi stessi che per far star bene la persona che amiamo.
Purtroppo però questo non è abbastanza affinché la coppia funzioni. Se stiamo con una persona solo quando ci rende felici, che faremo quando sarà proprio lei la causa della nostra infelicità?
Quando ad esempio c'è una
crisi di coppia, cioè proprio quando servirebbero grandi sforzi da parte nostra, potremmo invece avere problemi se scoprissimo di stare meglio allontanandoci dal partner.
È impensabile misurare il nostro amore in base a quanto potremmo star male per la perdita di chi amiamo;
è un paradosso!
Ragionare in questi termini è una pratica abbastanza diffusa,
ma non è amare; questo è egoismo. Noi esseri umani soffriamo proprio a causa del nostro ego, uno dei limiti che inevitabilmente manifestiamo quando cerchiamo di amare. Cercate di capire che:
non è colpa dell'amore in sé
L'amore è per definizione qualcosa che rende felici, per questo non andrebbe misurato in base quanta sofferenza provoca, anche se sofferenza e felicità sono strettamente legati.
Infatti è attraverso i nostri sacrifici che riusciamo ad esprimere al meglio la forza del nostro amore e, grazie ad essi, riusciamo a fare chiarezza dentro di noi, comprendendo profondamente il vero fine dei nostri sentimenti e quindi la loro autenticità.
Quando finisce una relazione...
Di solito una relazione finisce quando la nostra paura di soffrire ha superato la voglia di render felice il nostro partner. Questo può avvenire perché diminuisce l'amore per il partner, ad esempio perché abbiamo scelto di amare un'altra persona, oppure perché in noi le paure sono diventate troppo grandi, ad esempio perché è in corso un periodo difficile della nostra vita; ovviamente può essere anche la combinazione di questi due fattori.
Un rapporto di coppia può terminare in tantissimi modi ed affrontare uno per uno tutti i casi ci allontanerebbe dal fine di questo
manuale, soprattutto perchè
quando finisce una relazione non si è più una coppia.
C'è un qualcosa che accomuna tutti questi casi però, ossia il fatto che dopo si diventa degli ex. Un ex, anche dopo la fine del rapporto, ha comunque il dovere di comportarsi lealmente in virtù del forte legame che c'è stato, indipendentemente da cosa abbia causato la rottura. Dato che, in virtù dei momenti condivisi, esiste una sorta di legame tra i due ex-partner, mi occuperò del "post-fine rapporto".
Il partner abbandonato...
Essere lasciati è davvero triste, soprattutto quando siamo molto innamorati.
Prima dell'amore passionale di coppia però, ci dovrebbe essere anche un genuino "volersi bene", un affetto come quello che esiste tra fratelli, genitori, amici stretti, ecc.
Se amare il proprio partner significa desiderare la sua felicità, allora bisogna saper accettare la situazione di abbandono, anche quando egli crede di poter essere felice con un'altra persona, anche se noi pensiamo che possa essere solo una sua convinzione personale, condizionata dagli spiacevoli avvenimenti precedenti alla separazione. La libertà è fondamentale nella coppia, ancor di più quando si diventa degli ex fidanzati.
Inoltre, se proprio sperassimo di avere una qualche possibilità di tornare con l'ex partner che ci ha lasciato, dovremmo sforzarci in tutti i modi di lasciarlo libero così che possa capire, senza forzature, se ha davvero fatto bene a fare la sua scelta.
Molti adesso penseranno che è troppo facile parlare: vedere il proprio ex che può baciare o far sesso con altri partner non è facile, soprattutto se proviamo ancora un sentimento forte. Capisco ciò, ma sicuramente diventa una situazione più vivibile se si accetta, pienamente e coscientemente, che:
- Questa persona non è più il suo partner.
- Dopo la fine di un rapporto, siamo single.
Quando siamo single, i nostri ex-partner tornano ad essere liberi di stare con chi vogliono, proprio come lo erano quando cercavamo di conquistarli.
Se adesso, per esempio, fossimo innamorati di qualcuno che in futuro potrebbe diventare il nostro partner, ci spaventerebbe l'idea di una competizione con altri, che magari gli hanno già rubato un bacio o qualcosa di più?
Ho conosciuto tante persone che per conquistare chi amavano hanno sbaragliato tutti gli spasimanti avversari. Quindi, anche se con un forte handicap, dobbiamo come minimo accettare di rientrare di nuovo nella mischia se vogliamo riconquistare chi amiamo.
Nel caso in cui invece veniamo lasciati perché il nostro ex desidera viversi una storia con un'altra persona, allora dobbiamo accettare e rispettare la sua scelta da persone mature, perché tutti abbiamo il diritto di essere felici.
Capisco che quando si viene lasciati la delusione è grande, ogni azione del nostro ex può essere vista come una nostra colpa: “Se lui adesso è felice forse ha fatto bene a lasciarmi”, potremmo pensare. La verità però è che una persona è felice anche quando può semplicemente scegliere il modo in cui esserlo, quindi anche se sceglie di esserlo senza stare con noi.
Accettare questo, senza odiare e odiarsi, è fondamentale per andare avanti.
SE si ama ancora la persona che ci ha lasciato, il miglior atteggiamento che si può avere è:
“ Anche se la situazione è questa, se tu mi cerchi, io ci sarò sempre. Rispetterò le tue scelte e non farò nulla per ostacolarti ”.
Questo ovviamente deve avvenire restando coerenti con i propri principi: in caso avessimo un partner con secondi fini, che torna da noi solo per convenienza o che vorrebbe avere più relazioni nello stesso periodo, a quel punto dovreste saper bene cosa fare.
Con questo atteggiamento positivo si possono fare due ultimi grandi regali d'amore:
- Se l'ex-partner cambia idea troverà qualcuno pronto a riaccoglierlo.
- Se l'ex partner non cambia idea, ha la possibilità di essere felice, liberamente, con chi sente di stare.
Dopo di che, indipendentemente dalla situazione, bisogna continuare a voler bene a se stessi. Questo vuol dire perdonare i propri sensi di colpa, perdonare le colpe dell'altro, non scordare assolutamente i momenti belli passati ma conservarli per essere grati della felicità che si è avuta, felicità che potremmo trasmettere ad un altro ipotetico futuro partner qualora riuscissimo a superare l'abbandono.
Se si rimane arrabbiati o tristi, pieni di odio o sensi di colpa, non si riesce facilmente a ricominciare una nuova vita. É inutile illudersi che il nostro ex partner sia la nostra unica fonte di felicità. Sicuramente sarà stata una persona unica, ma tutti siamo unici. Sicuramente nessuna persona ci darà quello che avevamo, ma chiunque ci darà qualcos'altro che nessun altro avrà.
Ciò che ci rende felice non dipende da quello che gli altri ci danno, ma da quello che noi abbiamo dentro e dalla nostra propensione ad accogliere il buono della vita. Se dentro di noi c'è il deserto, anche una persona con il cuore prospero d'amore non potrà far nulla per far nascere qualcosa di bello in noi. Rischieremo così di rimanere soli o occupati in relazioni sociali frivole e senza senso, costruite solo per nascondere a noi stessi la delusione che non abbiamo ancora superato.
Per questo motivo dobbiamo tornare a vivere se veniamo lasciati; bisogna ricordarsi che nel mondo esistono tante altre persone che hanno bisogno di qualcuno che le ami, tante persone che potrebbero renderci ancora più felici di come eravamo.
Smettere di andare avanti nella vita, al contrario di quello che potete pensare, è un enorme spreco di risorse, dato che si finisce per rimanere schiavi delle nostre sofferenze e col fuggire inutilmente tutto il tempo da qualcosa che rimane sempre attaccata alla nostra anima.
Il partner che abbandona...
Per chi invece è colui che lascia, la situazione è ben diversa. Una persona che abbandona il partner, indipendentemente dal fatto di avere ragione o torto, è quasi sempre guidata da una sua paura (conscia o inconscia), che si può ricondurre alla solita paura di soffrire.
I motivi per soffrire sono tantissimi: per paura di essere infelici, di non aver trovato l'amore che si desiderava, di sentirsi inadeguati, di essere traditi, di non aver sicurezze economiche, di non riuscire a realizzare la propria carriera, di non essere amati, di essere derisi dagli altri per aver scelto un partner poco affine ai loro gusti, di non avere la garanzia di potersi comprare dei bei vestiti, perché l'altro si ubriaca ed è violento, di perdere una buona occasione per essere felici con un'altra persona, di aver trovato una persona che ci torturerà per tutta le vita, ecc...
Potrei continuare all'infinito, ma come vedete c'è sempre alla base la paura di perdere ciò che un individuo può soggettivamente ritenere importante per la sua felicità.
Non sta a me giudicare cosa sia davvero importante, in questi casi però bisogna farsi un bell'esame di coscienza, una lunga riflessione per capire se:
- la cosa che abbiamo paura di perdere è davvero importante per la nostra vita;
- non siamo in grado di vincere questa paura che ci porta ad abbandonare l'altro partner;
- non siamo in grado di rinunciare a, o sostituire, quella cosa che abbiamo paura di perdere.
Rifletteteci per qualche minuto...
Se anche ad uno solo di questi tre punti avete risposto negativamente, se tenete ancora al vostro partner, sarebbe davvero opportuno tentare di risolvere quei conflitti che hanno causato la rottura.
A volte, la sola voglia di risolvere un problema serve più delle abilità; troppe volte dei “problemoni” vengono sopravvalutati per poi scoprire di stare meglio provando solo a fare insieme dei tentativi per rimediare.
In caso si riscontri un problema davvero serio, a quel punto ritengo che sia meglio soffrire per le persone che amiamo piuttosto che soffrire per proteggere noi stessi; alla fine si soffre ugualmente, ma solo la scelta d'amore può migliorare davvero la situazione per entrambi.
Un scelta egoistica, indipendentemente dai soggettivi effetti positivi che può portare, ha sempre una o più vittime, anche se gli effetti delle nostre scelte di vedono dopo tanti anni.
Spesso la fine di una relazione conduce alla comparsa di attriti fortissimi, che possono anche farci impazzire e rovinarci la vita. Sono certo che conoscete, anche per sentito dire, qualcuno che ha superato i 50 anni e non si è più ripreso da qualche vecchia storia d'amore andata male.
Sappiate quindi che se avrete l'opportunità di tornare con il vostro ex, ci saranno ad attendervi durissime prove da superare. Dovrete affrontare qualcosa di così forte da esser stato capace di cancellare un legame di coppia frutto della fatica di anni e quindi non vi illudete di superare un nemico del genere con pochi mesi di grandi sforzi, o con molti anni di deboli tentativi di risoluzione.
Per risolvere tutto ci vorrà il tempo che serve, mesi o anni, al massimo delle vostre possibilità, se non oltre. Per questo motivo dovrete impegnarvi ancora di più e con costanza, facendo grandissime rinunce durante questo periodo delicato. Dovrete entrambi affidare la vostra felicità, completamente, al vostro partner.
Se ognuno si impegna a capire come far felice l'altro, sapendo che l'altro si sta affidando completamente, ci possono essere buone probabilità che il rapporto torni più solido e soddisfacente di prima, pur restando questa una difficile impresa.
Una nuova avventura...
Infine bisogna anche considerare che continuare una storia potrebbe portarci alla perdita di qualcosa che per la nostra vita potrebbe essere molto importante, potremmo non avere i mezzi per poter vincere la paura di perderla e potremmo non aver nemmeno la possibilità di sostituirla. In questo caso, mettere fine al rapporto potrebbe essere sostanzialmente una scelta ragionevole, seppur poco condivisibile.
In fondo siamo esseri umani, abbiamo tutti delle imperfezioni e, anche se dovessimo avere motivazioni poco etiche, ritengo sia giusto rimanere fedeli a ciò che amiamo. In caso la nostra scelta risulti sbagliata sarà comunque stato utile: è attraverso i nostri errori che riusciamo a capire cosa davvero conta di più nella vita.
Per cominciare una nuova storia è necessario stare attenti: se non riusciamo a risolvere i conflitti con noi stessi, probabilmente finiremo con lo scegliere un partner che è l'esatto opposto del precedente, oppure, nel caso di un partner qualsiasi, ancora una volta potremmo ricadere negli stessi errori e rischiare di mettere fine alla storia a causa degli stessi problemi, sia perché siamo ancora incapaci di risolverli e sia perché siamo spaventati dai traumi del passato non ancora superati.
Sia se si lascia e sia se si è lasciati, bisogna avere il coraggio e il buon senso di non cominciare subito nuove storie.
É un bene circondarsi della famiglia e degli amici; mai affidarsi al famoso “chiodo scaccia chiodo” perché al massimo può funzionare come palliativo. All'inizio si può anche star bene per la novità, per il trasporto iniziale o anche perché abbiamo avuto la fortuna di trovare una persona speciale, ma poi i vecchi problemi non risolti riemergono per essere ereditati dalla nuova coppia e per ritrovarsi così a fare i conti con i fantasmi del passato.
Se va male, potremmo consolidare delle convinzioni negative sull'amore, che potrebbero caratterizzare in negativo tutto il resto della nostra vita.
Chiudo così il manuale di coppia con questo consiglio: quando una relazione finisce restate sempre corretti e leali, anche se l'altro non fa lo stesso con voi. Non è solo per una questione di correttezza o lealtà, ma è soprattutto per il rispetto verso tutte le cose belle che avete passato insieme e che potrete portare per sempre nei vostri cuori.
Gran bell'articolo. Mi rivedo tanto in molte delle cose che scrivi, è esattamente ciò che ho cercato di fare, e secondo me e la mia esperienza, è un atteggiamento positivo che fa maturare noi stessi, che fa bene all'ex partner e che a lungo andare in qualche modo ripaga anche.
RispondiEliminaMi fa piacere Luchino. Questo è stato un post criticissimo, non sapevo se dividerlo in pezzi o farlo in un unico pezzo.
RispondiEliminaMe la sono cavata dividendo tutto il post con dei sottotitoli, spero che risulterà chiaro.
Finisce così il manuale di coppia. Ora il prossimo tema sarà la bioetica o l'economia sostenibile.
Ciao volevo farti i complimenti per il blog...
RispondiEliminaho letto soprattutto i post che parlano della coppia, della convivenza e della fine di una storia perchè sono quelli al momento che mi interessano di più!!!
Le tue parole sono utili per sviscerare le emozioni che ognuno di noi ha dentro anche se credo che ci voglia tanto coraggio e tanta forza per andare avanti dopo aver terminato una storia importante...
ho terminato una storia da un anno e ancora capita di pensare al mio ex o di colpevolizzarmi per quello che è stato...
Una domanda:
secondo te può esserci un rapporto di "amicizia" tra due persone che si sono amate? e soprattutto può esserci da subito o ci vuole del tempo (se uno dei due è ancora innamorato)...
ti ringrazio
Ciao Anonima,
Eliminati ringrazio per i complimenti anche se, è inutile che io lo dica, ho tanta strada da fare prima di imparare a comunicare al meglio, pubblicando contenuti utili per tutti. Per questo motivo ti ringrazio per la domanda che mi hai fatto, così mi permetti di scontrarmi con i miei limiti.
Come dici tu, ci vuole tanto coraggio e tanta forza per andare avanti, oltre ovviamente a tanto amore per se stessi e per gli altri che ti sono vicini.
Tu mi chiedi se secondo me può esserci un rapporto di "amicizia" tra due persone che si sono amate?
Dipende da che cosa intendi per "amicizia", visto che l'hai messo tra virgolette.
Escludo, senza alcun dubbio, che possa crearsi un vero legame d'amicizia se uno dei due è innamorato. Un LEGAME è un qualcosa formato da DUE persone che desiderano avere lo stesso rapporto sociale. Se tu vuoi essere fidanzata e lui vuole essere amico, non sarete mai ne dei veri fidanzati e ne dei veri amici. Sicuramente sarete legati da qualcosa, ma la confusione vi farà venire dei dubbi che probabilmente vi allontaneranno.
Le condizioni per cui credo che possa esserci un legame di amicizia tra due persone che si sono amate, è che da parte di entrambi ci sia lo stesso tipo di amore. Ti dico questo perché l'amore non è solo tra fidanzati o amanti, ma anche tra amici, tra genitori e figli ecc... L'unica cosa che cambia è il modo di manifestarsi.
Io amo i miei amici, eppure non ci faccio sesso come con una fidanzata o un amante. L'amore che quindi lega gli amici, che normalmente chiamiamo "volersi bene" è una diversa manifestazione dell'amore universale. Solo per un esempio, in inglese, il verbo TO LOVE si usa per ogni tipo di affetto, a testimonianza che anche in altre culture l'amore è uno solo.
Partendo da questo presupposto, un amicizia tra due persone che hanno avuto un legame di coppia, può solo esserci se entrambi non desiderano più un legame di coppia (per i motivi più svariati ovviamente).
Solo in questo caso può nascere l'amicizia. Ovviamente, pur essendoci queste condizioni, questo non toglie che un giorno si possa ricambiare il rapporto di amicizia in uno di coppia, ma questo può accadere a qualsiasi coppia di amici, anche se non si sono amati in passato.
Infine, per quanto riguarda il tempo, tutto dipende da quello che ti ho detto prima. Fin quando desidererai un legame di coppia con chi vuole avere un legame di amicizia, potranno passare anche 20 anni, ma rimarrai prigioniera del tuo desiderio, sperando che qualche cavaliere si prenda carico delle tue convinzioni e riesca a renderti più felice di quanto tu penseresti di essere con il tuo ex.
Cerca di capire che, si idealizzi troppo l'ex, nessun uomo al mondo potrà togliertelo dalla testa.
Per i sensi di colpa, è importante che tu impari a perdonare te stessa e lui. Per capire se ci sei riuscita basta pensare al tuo rapporto con il tuo ex: se riesci a rimanere serena, a non odiare ne lui e ne te, a non avere nessun sentimento negativo, allora ci sarai riuscita.
Il perdono ha avuto effetto quando guardi al tuo passato con serenità e capisci che senza le cose che ti sono successe non saresti la persona che sei ora. Probabilmente capiterà di odiarti per qualcosa che hai fatto, ma sei umana, è normale sbagliare, e ricorda che puoi sempre imparare dai tuoi errori o fallimenti.
Il successo nella vita, e quindi anche nelle tue relazioni sociali, si costruiscono proprio in base ai tuoi fallimenti. Anche le cose che ti ho scritto adesso sono il frutto del successo maturato dai miei fallimenti con le ragazze di cui ero innamorato e mi accontentavo di essere loro amico.
Spero di averti aiutata a guardarti dentro con un po' di genuina umanità; ricordati che la prima a volerti bene devi essere tu, qualsiasi cosa combinerai, anche se fossi la peggior ragazza del mondo.
Se ti va di scrivermi ancora sentiti libera di farlo quanto vuoi, sia qui in anonimato che nella scheda "CONTATTAMI".
Grazie a te per aver condiviso le tue impressioni.
Forse la chiave è proprio quella del volersi bene...ma quando lasci qualcuno che ami perchè ti rendi conto che non ti ama più, è tutto più difficile.
RispondiEliminaNon sei nella condizione del lasciato (perchè hai preso tu la decisione e i sentimenti ci sono ancora...eccome) e non sei neanche nell'altra condizione dell'essere lasciato. un pò di confusione ti viene e ti chiedi mille volte se hai preso la decisione giusta...
I comportamenti dell'altro (che non torna e che ti dice che la decisione è stata la tua e se non l'avessi presa sarebbe stato diverso) che comunque si allontana... ti destabilizzano.
soprattutto se la persona con cui stavi era la persona con la quale ti dovevi sposare e che consideravi della tua vita!!!
forse non l'ho ancora perdonato del tutto ma sono sulla buona strada...lo vedo ogni giorno al lavoro e nonostante lui prima era dell'avviso che dovevamo avere un rapporto "normale" adesso che io sono più tranquilla e che rido e scherzo lui invece è molto restio!!!
bo cmq il tempo sistemerà tante cose!!!
grazie ancora e buon fine settimana
Grazie a te.
RispondiEliminaSai cara anonima, a volte anche lasciare qualcuno può essere un atto d'amore. Non so tutta la tua storia, ma spero ugualmente che il tempo sistemerà le cose...