La prudenza dei saggi

  Versione 2.0   ?


In passato non ho mai avuto chiaro il significato della prudenza.

Pensavo che esser prudenti si riducesse solo a riflettere prima di agire o ad avere una maggiore attenzione.

La prudenza invece è molto di più; non è un caso che nella filosofia Platonica è anche detta saggezza.

Dato che la prudenza è anche una virtù cardinale del Cristianesimo, oggi partirò dalla definizione cattolica per poi arrivare ad una definizione più laica.


Nel Catechismo della Chiesa Cattolica è definita in questo modo:
"La prudenza è la virtù che dispone la ragione pratica a discernere in ogni circostanza il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per compierlo.... ...Essa non si confonde con la timidezza o la paura, né con la doppiezza o la dissimulazione. E' detta “auriga virtutum” - cocchiere delle virtù: essa dirige le altre virtù indicando loro regola e misura. E' la prudenza che guida immediatamente il giudizio di coscienza. L'uomo prudente decide e ordina la propria condotta seguendo questo giudizio. Grazie alla virtù della prudenza applichiamo i principi morali ai casi particolari senza sbagliare e superiamo i dubbi sul bene da compiere e sul male da evitare."
Avrete notato che la definizione Cristiana è enunciata in modo abbastanza laico.

La prudenza è un qualcosa che ha come base una buona conoscenza della vita altrimenti sarebbe impossibile "discernere in ogni circostanza il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per compierlo". Difficilmente qualcuno potrà discernere il bene dal male se non conosce la vita, se non condivide esperienze con gli altri esseri umani.

E' interessante anche notare che, al contrario dei luoghi comuni, una persona prudente non è affatto una persona che non agisce per paura sbagliare ma che al contrario è risoluta perché sa come agire nei modi e nei  tempi adeguati.

Il concetto di prudenza corrisponde con la sapienza; questo inevitabilmente ci porta ancora una volta a pensare che nella vita la conoscenza è la base per il benessere nostro e della collettività.

Per conoscenza però non si intende solo l'acquisizione di tante nozioni ma è anche il saperle usare, senza fare danni a se stessi e agli altri. Questo significa che essere il più preparati possibile ci aiuta a non farci  limitare da fretta o timidezza, a decidere nel migliore dei modi.

Studiare per tutta la vita però non è molto utile, per questo ho imparato che i migliori insegnamenti ce li danno le persone che incontriamo nella nostra esistenza, chiunque può regalarci delle lezioni che sarebbero impossibili da imparare solo dai libri.

Anche la Natura è un ottima maestra: le onde che modellano gli scogli ci insegnano la costanza, le formiche ci insegnano che l'unione fa la forza, la luce e le ombre ci insegnano che non c'è bene senza male.
Siate persone aperte al mondo, condividete più esperienze possibili, sperimentate nuovi sentieri, amate ciò che vi circonda; in questo modo si dissolveranno i vostri dubbi e riuscirete a distinguere chiaramente il bene dal male.
Se avete qualcosa da dire, o anche se non volete dire nulla, lasciatemi pure un commento.

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