La chimica verde

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Con le recenti crisi ambientali del pianeta è ormai diventata d'obbligo la ricerca di nuove alternative per garantire a lungo termine una sana sopravvivenza della razza umana. Siamo abituati ad una filosofia "usa e getta" che adesso, che siamo 7 miliardi di persone, non va più bene.

Se pensate che per ogni kg di prodotti chimici industriali utili ci sono in media 70 kg di sotto-prodotti di scarto capite subito che se si continua così presto ci ritroveremo a vivere in un pianeta-pattumiera.

Per ovviare a questo problema sta nascendo una nuova corrente filosofica della chimica, la Chimica verde, che si propone di sostituire quella già esistente da molti secoli.

Prendo in prestito una parte di Wikipedia:

Col termine Chimica verde si fa proprio riferimento al nuovo ordine di priorità con cui si fa innovazione scientifica e tecnologica sulla base di principi generali rivolti ad eliminare l'uso di procedure e di sostanze pericolose. Alcune strategie possibili per perseguire questi obiettivi sono:
  1. l'ottimizzazione del bilancio di massa globale così da minimizzare i reflui.
  2. la minimizzazione dei costi energetici, per esempio progettando processi a temperatura a pressione ambiente.
  3. l'utilizzo di materie prime ricavate da fonti rinnovabili.
  4. laddove possibile, sostituire composti obsoleti con altri che mantengano la loro efficacia funzionale riducendo nel contempo la tossicità nei confronti dell'uomo e dell'ambiente naturale.
  5. l'utilizzo, a livello industriale, di microorganismi che svolgono al loro interno reazioni enzimatiche a temperatura e pressione ambiente.
  6. la riduzione, tramite l'utilizzo di processi biomimetici, dei sottoprodotti di reazione, presenti (in diverse percentuali) in tutte le reazioni della chimica organica tradizionale.
Chimica verde è proprio sinonimo di chimica ecosostenibile, ossia di una chimica che aiuti l'uomo ad utilizzare e riutilizzare le risorse che ha a disposizione.

Per ottimizzazione del bilancio globale si intende qualcosa come:

(RISORSE DEL PIANETA) - (CONSUMATE) + (RIGENERATE) = (ACCUMULATE)

Per chi studia ingegneria chimica questo bilancio risulta molto familiare ma per altri potrebbe non essere cosi scontato come sembra. Ho definito il bilancio come: Le RISORSE del pianeta meno il CONSUMO di queste più la loro RIGENERAZIONE è uguale al loro ACCUMULO, che può essere positivo (aumentano) o negativo (si disperdono).

I primi due addenti sono facili da capire mentre bisogna precisare il terzo: il pianeta terra ha come caratteristica la rigenerazione di molte delle risorse che l'uomo ha contaminato e/o consumato.
Perché al giorno d'oggi c'è qualcosa che non va?

La risposta è semplice: consumiamo più velocemente di quanto le risorse del pianeta possano rigenerarsi, avendo cosi uno sviluppo INSOSTENIBILE che causa una dispersione delle risorse che in futuro porterà al loro esaurimento.

Ottimizzare il bilancio di massa globale significa proprio attuare delle migliorie che facciano diventare eco-sostenibili gli sfrenati consumi dell'uomo.

Queste migliorie passano per i punti successivi dell'elenco di sopra, come la minimizzazione dei costi energetici (non i costi economici ma proprio le risorse del pianeta). Favorire lo sviluppo di processi a temperatura ambiente e a pressione atmosferica fa abbassare il fabbisogno di energia per riscaldare, raffreddare o comprimere dei materiali da lavorare. Processi chimici che non hanno bisogno di forni, frigoriferi o compressori sono molto vantaggiosi.

L'uso di materie prime fresche non potrà continuare a lungo, per questo motivo è necessario trattare gli scarti per il recupero di materie prime, facendo in modo che questi scarti siano fonti rinnovabili. Tra questi ci sono i biocombustibili ad esempio.

Tutto ciò ovviamente porterebbe all'abbandono dell'uso di materiali non riciclabili che sono destinati irrimediabilmente alla discarica, inquinando il pianeta.

Per velocizzare le reazioni chimiche, esistono dei composti chimici chiamati catalizzatori. Questi composti possono essere sostituiti con microrganismi che fanno la parte di enzimi, ossia catalizzatori naturali. Questi microrganismi sarebbero in grado di riprodursi evitando cosi l'esaurimento della loro azione enzimatica con il tempo a differenza dei catalizzatori che una volta usati vanno buttati.

Ogni reazione chimica ha poi inevitabilmente dei sottoprodotti, ossia dei prodotti non desiderati che vanno poi ad alimentare i rifiuti industriali. Ottimizzare le reazioni per ridurre al minimo i sottoprodotti è uno degli obbiettivi della Chimica verde.

Purtroppo però ci sono cose che nemmeno la chimica verde può fare e che vanno risolti con un uso moderato delle risorse naturali. Se si produce qualcosa, anche utilizzando processi eco-sostenibili, ad un ritmo superiore alla rigenerazione naturale del pianeta, si avrà comunque uno stop momentaneo della produzione fino a quando la materia prima richiesta non si rigenera.

Ancora una volta, quindi, un uso equilibrato delle risorse del pianeta può essere la chiave per salvarlo. I paesi industrializzati consumano molto di più di quello che gli spetta, con il risultato che in altre parti del mondo vive una popolazione di serie B, che è costretta a vivere con meno risorse naturali di quanto gli spetta proprio a causa nostra.

Non nascondo che mi sarebbe difficile rinunciare a lavarmi con i ritmi di oggi, usare meno benzina o elettricità, ma è bene tener presente che in futuro saremo tutti costretti ad abbassare il nostro tenore di vita in modo drastico.

Quindi, se vogliamo vivere tutti meglio, è bene che noi "popoli avvantaggiati" cominciamo a fare qualche sacrificio, cominciando limitare gli sprechi di acqua, energetici ed economici.

Oltretutto sono sicuro che questa filosofia di vita gioverebbe molto al nostro portafoglio.

Per chi voglia approfondire l'argomento può andare a visitare il sito seguente:


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