L'utilità del semipresidenzialismo in Italia

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Da una decina d'anni ormai abbiamo preso l'abitudine a ricercare sempre il secondo fine di ogni proposta concepita dal Partito della Libertà (PDL). 

Dal 1994, man mano che si sono presentati degli ostacoli nel governare, si è sempre cercato di dare più potere al presidente del consiglio, perché “era necessario per poter fare le riforme nel paese”, soprattutto negli anni in cui governava il centro-destra. 

In questi decenni è nato anche il problema della velocità decisionale: più volte si è cercato di cambiare la costituzione, e più volte non è stato possibile grazie alla corte costituzionale ed ai vari presidenti della repubblica. 

Per chi non lo sappia, in Italia il potere è diviso equamente in tre: 
  • esecutivo al governo; 
  • legislativo al parlamento; 
  • giudiziario alla magistratura. 
Ma più passano gli anni è più questi poteri diventano squilibrati, con una magistratura sempre più lenta e debole, e con una politica sempre più veloce e potente. 

Questo ovviamente vale sia nel bene che nel male, ma negli ultimi anni gli Italiani possono assaporare così tante schifezze politiche, che le minime proposte positive realizzate passano inosservate. 

Ora che il PD e il PDL sono uniti in un unico governo, ora che ognuno dei partiti è costretto a trovare accordi che soddisfino tutte le lobby che rappresentano, il PDL ha ricominciato a trasmettere ai suoi elettori la necessità di un cambio di costituzione, per dare più poteri al presidente della repubblica, con il semi-presidenzialismo.

Come dovrei non pensare male? Forse sono io che sono troppo malizioso, per questo ho deciso di approfondire. 

Il semipresidenzialismo, proprio come tutte le cose, non è un male a priori; è un modo per governare che, affidato alle persone giuste può anche portare tanti vantaggi. 

La Francia è una repubblica semi-presidenziale, lo è anche la Russia, ed in questi due esempi possiamo farci un'idea del bene e del male che possono scaturire. 

Hollande, grazie ai poteri che ha, potrebbe illuminare tutta l'Europa con le sue riforme; al contrario Putin, con un regime al limite della dittatura, è uno dei cattivi esempi da non emulare. 

Vediamo un po' che cosa cambierebbe in Italia con un presidenzialismo simile a quello francese: 

Pensate se uno qualsiasi di PD e PDL diventasse presidente della repubblica: potrebbe sciogliere il parlamento, potrebbe bloccare ogni legge che va contro gli "amici" e potrebbe dare la grazia a chiunque voglia. E, qualora fosse uno del PDL, si riuscirebbe ad attenuare l'opinione pubblica negativa grazie al controllo sui media televisivi. 

Pensate cosa accadrebbe se ci fosse anche il semi-presidenzialismo! Questo ovviamente è solo uno scenario possibile, che non esclude anche dei contesti positivi. 

Guardando al futuro però, ispirandoci ai modelli di democrazie 2.0, andare al semi-presidenzialismo sarebbe un passo indietro. 

La costituzione Italiana è stata ideata appositamente per impedire la nascita di dittature e, se proprio devono esserci delle migliorie, si dovrebbe potenziare la voce del popolo nelle decisioni di stato. 

In alto pensano che il popolo italiano non sia capace di prendere decisioni importanti e purtroppo condivido questo pensiero. 

Però, solo perché non ci riusciamo oggi, non è detto che non possiamo riuscirci un domani. 

L'educazione civica e una cultura dei valori possono essere capaci di formare un popolo capace di governarsi. 
A che serve la democrazia partecipata se il popolo non partecipa?
Presidenziale, semi-presidenziale o parlamentare, non è il tipo di repubblica a creare un buon governo, ma è il suo popolo. 

Fin quando penseremo a noi stessi, alla nostra famiglia o alla nostra azienda, non diventeremo mai parte di un popolo maturo per governare. 
Un cittadino democratico decide avendo come priorità l'interesse della collettività. 
Se una legge va bene a noi stessi, potrebbe non andare bene agli altri. 
Se una legge va bene a tutti, sicuramente andrà bene a noi stessi. 

E anche se non troveremo mai un legge che mette d'accordo tutti, non dobbiamo mai smettere di cercare soluzioni che soddisfino più persone possibili, perché questo è il fine ultimo della democrazia.

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