Libertà di abortire - Libertà di obiettare

Materiale biologico rimosso con le tecniche di aborto
secondo la legge 194
Da tempo ormai, soprattutto in rete a dir la verità, c’è una forte polemica a riguardo del numero troppo elevato di medici obiettori di coscienza in Italia. L'obiezione di coscienza di un medico riguarda più ambiti, ma quello a cui voglio riferirmi oggi è quello relativo all'assistenza nell’interruzione volontaria della gravidanza


In Italia è stato calcolato che nel 2009 circa il 71 % dei ginecologi hanno deciso di fare l’obiezione di coscienza: la tendenza dice che i medici favorevoli alla legge 194 (legalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza) stanno diminuendo sempre più; tra 5-6 anni c’è una forte probabilità che l'aborto risulti una scelta difficile da fare in sicurezza.

Per quanto riguarda le posizioni relative all'aborto, che già descrissi in un precedente intervento, ve ne sono due tra le più rilevanti: 
  • Pro-vita, ossia quelle persone che negano l’aborto a priori; 
  • Pro-scelta, ossia quelle persone che vogliono difendere a tutti i costi la libertà di scelta della madre. 
Indipendentemente quale sia la vostra posizione, vorrei fare oggi un discorso diverso, che riguarda la libertà di scelta del personale sanitario. 

Ho sentito critiche del tipo: "Un medico obiettore di coscienza ha la presunzione di voler decidere della vita del bambino al posto delle madri" – Oppure: "I medici sono pagati con i nostri soldi, dovrebbero fare quello che desidera il paziente" – O anche: "Una donna violentata è costretta a tenersi il bambino di una persona che le ha fatto del male". 

Io un tempo ero un pro-scelta convintissimo, ma da quando la mia ragazza ostetrica mi ha parlato in modo pratico di questa realtà ho dovuto ricredermi su alcune cose. Avete mai assistito o fatto un interruzione volontaria della gravidanza? La foto in alto è solo il prodotto dell’aborto, ma non potete avere idea di quanto sia orribile, sia per la madre che per il medico, 'raschiare' un feto dall'utero: sangue, arti, cranio o altri pezzi di un microscopico essere umano che vengono letteralmente staccati, in più tentativi.

Potete difendere l’aborto quanto volete, ma non potete dire che sia una cosa facile praticarlo, soprattutto se si giudica dalla poltrona di casa senza mai aver visto o sentito qualcosa da chi l’ho ha vissuto personalmente. 

Ci sono dei cardini che vanno assolutamente rispettati: 
  • Tutte le donne DEVONO aver il diritto di abortire, perché anche se il feto è un essere vivente a sé non può vivere senza la mamma. Nella gravidanza la madre e il feto sono un unica forma di vita, ma decide comunque la madre. Quindi, così come è libera di tagliarsi un braccio, è anche libera di smettere di alimentare il feto che porta nel grembo. 
  • Tutto il personale sanitario DEVE avere il diritto di obiettare. Anche se la madre rischierebbe la vita in un aborto “fai da te”, non si può costringere gli altri ad aiutarti. Il feto non è una malattia di cui il medico è obbligato a curarti, ma è un altro essere vivente: i medici sono tali per favorire la vita e non la morte. 
E’ evidente che per rispettare entrambi questi punti fermi è necessario che ci siano due persone che condividano la stessa decisione. Non puoi costringere qualcuno a fare qualcosa che non vuole, in TUTTI GLI STATI OCCIDENTALI: possono ucciderti, metterti in prigione, toglierti tutti i tuoi averi, ma mai possono costringerti a fare una scelta. 

Per questo motivo, se non ci saranno medici abortisti in Italia, le mamme dovranno purtroppo fare da sole. Questo però non vuol dire che non esistano soluzioni: 
  • Si può usare la pillola abortiva ru-486, senza l’aiuto del medico, appena comincia la gravidanza. Chi è obiettore per l'aborto non è sempre obiettore della pillola abortiva.
  • Si può dare il bambino in adozione appena nasce. 
  • Si possono gestire i medici favorevoli alla 194 in modo che siano presenti in modo omogeneo in tutto il territorio italiano. 
L’interruzione della gravidanza è una cosa orribile per quel poco che ho visto e sentito, ma non me la sento di condannarla. Ogni donna, se è libera di suicidarsi o mutilarsi, figuriamoci se non può togliere la vita a qualcosa che senza di lei non esisterebbe. Però, sono convinto che tutto nella vita vada fatto con consapevolezza
Essere consapevoli di cosa avvenga con un aborto può davvero aiutare una madre a capire cosa realmente vuole per il bambino, e se davvero vuole che una persona la aiuti a fare questa cosa
L’aborto non è una questione che si può decidere schierandosi “pro-vita” o “pro-scelta”, come se fossero partiti politici: bisogna cercare sempre di fare il minor numero di vittime possibili, soprattutto in questi casi dove non è chiaro cosa sia giusto e cosa non lo sia. 

Alla prossima

Commenti

  1. quello mica è un essere umano, è un pezzo di carne cresciuta :)
    mi dispiacerebbe più se muore una formica sana rispetto a quella schifezza lì...

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  2. Schifezza o no, questo può esser soggettivo. Volevo solo evidenziare che fare un aborto non una cosa da niente, anche per il personale sanitario.

    Il dibattito sul fatto che quella cosa sia un umano o no lo lascio agli altri, ciò che conta che tutti siano liberi di agire come si sentono senza limitare la libertà degli altri.

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  3. Per Alex, un tempo sei stato un "pezzo di carne cresciuta anche tu" e se tua madre avesse abortito ora non saresti vivo.

    RispondiElimina

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