La realtà del solare fotovoltaico

Soprattutto nei giorni di oggi, dove la sopravvivenza economica risulta molto più difficoltosa rispetto a 20 anni fa, un buon investimento può essere una delle chiavi per vivere un po' meglio.

Seppur si parli solo di benessere economico, che non dà necessariamente anche altri benesseri, oggi un investimento nelle energie rinnovabili appare un'ottima opportunità per realizzarlo, visto che tra 20-30 anni il petrolio sarà destinato ad esaurirsi.

Tra tutti gli investimenti nelle energie rinnovabili, anche alla luce del risultato dell'ultimo referendum, spicca particolarmente quello in una particolare applicazione dell’energia solare: il solare fotovoltaico.

NB: viste le rapide evoluzioni di mercato, mi sono accorto che i valori economici che ho messo diminuiscono abbastanza velocemente con il tempo. In caso abbiate bisogno di informazioni aggiornate contattatemi pure, provvederò personalmente a fornirvi i più attuali prezzi di mercato.

Si possono individuare 2 tipologie principali di impianto fotovoltaico:
  • Stand alone, ossia un impianto destinato a garantire il fabbisogno energetico di un utenza isolata (dove ad esempio sarebbe troppo costoso l'allaccio alla rete di distribuzione di energia elettrica). In questo caso occorre una batteria di accumulo per avere energia nelle ore dove non c'è insolazione.
  • Grid connected, ossia "connesso alla rete". In questo impianto l’utente può avere energia elettrica sia dal suo impianto che dalla rete. In più, può vendere i kWh che non utilizza o può "immagazzinarli" nella rete per poi usarli quando ne ha bisogno.
Oggi mi concentrerò solo sugli impianti domestici grid-connected, che poi scopriremo essere il miglior investimento che si possa fare. Un piccolo impianto in un utenza domestica può essere schematizzato come in figura:
Il funzionamento si può riassumere nei seguenti punti:
  1. Attraverso il campo fotovoltaico si converte la radiazione luminosa in corrente continua.
  2. Tramite l'inverter, si trasforma la corrente continua in corrente alternata che potrà essere utilizzata dall'utenza domestica.
  3. Tramite il contatore di produzione, vengono conteggiati i kW utilizzati e quelli non consumati. Su questo contatore verrà applicato il Quarto conto energia.
  4. I kW non utilizzati vengono assorbiti dalla rete e conteggiati attraverso il contatore di scambio.
  5. Quando l’utenza domestica ha bisogno di una potenza superiore a quella che può dare l’impianto fotovoltaico, la rete invierà normalmente la potenza aggiuntiva richiesta, la quale anch'essa verrà conteggiata nel contatore di scambio.
La configurazione Grid connected risulta la migliore sul mercato, per questi semplici motivi:
  • ha accesso al Quarto conto energia;
  • quando l’insolazione è insufficiente o inesistente, l’utente ha comunque della potenza elettrica disponibile;
  • differentemente dagli impianti Stand Alone, non ha bisogno delle costosissime batterie di accumulo che annullano di fatto l'economicità dell’impianto;
  • un utente che ha un impianto Grid Connected contribuisce a migliorare l'efficienza di tutta la rete elettrica nazionale, nelle ore in cui si lavora di più;
Senza gli incentivi, attualmente, il fotovoltaico non è assolutamente conveniente. Chi vorrebbe prodursi energia in modo indipendente con questa tecnologia farebbe un gravissimo errore, proprio perché come appoggio è necessaria una produzione di energia costante nel tempo che attualmente si può realizzare con buoni risultati soltanto con il nucleare e i combustibili fossili (petrolio, carbone).

Poiché i combustibili fossili inquinano ed il nucleare è estremamente pericoloso, la strada per il futuro è soltanto una corretta integrazione ottimizzata di tutte le energie rinnovabili del pianeta.

Per questo motivo la condivisione energetica è incentivata e, molto probabilmente, tre 4-5 anni il kW prodotto dal fotovoltaico sarà conveniente come quello della classica rete elettrica e non ci sarà bisogno di nessun incentivo.

Ora andiamo nel dettaglio di cosa consiste l'investimento nel solare fotovoltaico.

I costi di un impianto fotovoltaico non sono alla portata di tutti ma, grazie agli incentivi, non è necessario nemmeno essere milionari per valorizzare come si deve il nostro tetto. La distribuzione dei costi è approssimativamente quella rappresentata in questo grafico:

Senza scendere troppo nelle specifiche tecniche, vi dico che, ATTUALMENTE (17/6/2011), i moduli fotovoltaici costano più di 4000 euro a kW, ma si presuppone che nei prossimi mesi i prezzi scenderanno. Assumiamo che io voglia installare 2 kW sul tetto della mia ipotetica casa, avrei i seguenti costi:

Potenza: 2 kW
Moduli fotovoltaici: 8000 €
Ingegneria: 1100 €
Installazione: 2000 €
Cavi e quadri: 1600 €
Supporti: 1400 €
Inverter: 1200 €

Per un totale di circa 17000 €. Ovviamente sono solo costi qualitativi, utili solo per farvi un idea: ho letto di quadri di comando che costavano singolarmente anche 2000 euro o tegole fotovoltaiche che superavano i costi dei normali moduli, quindi è ovvio che tutto sta a come si vuole investire. In generale, per capire quanto può costarvi un impianto comune, vi servono solo i kW di potenza che vorreste installare è fare questo semplice calcolo:

Potenza richiesta [kW] x 4000 [€/kW] x 2 = Costo approssimativo impianto [€]

Anche se ci sono banche disposte ad un finanziamento del 100%, tramite particolari convenzioni con l'azienda che vi venderà l'impianto, questo non è sempre possibile. Ammettendo che ci sia una banca disposta a finanziarci il 70% del costo, noi dovremmo almeno poter anticipare il 30%, circa 5000 euro.
In caso si abbia a che fare con grandi realtà aziendali, è possibile avere accesso a convenzioni particolari che permettano il totale finanziamento dell'impianto.

Ipotizzando di non avere il finanziamento totale, se la banca è disposta ad approvare il mutuo, dobbiamo solo scegliere per quanti anni dilazionarlo. Solitamente si scelgono delle rate del mutuo in previsione dei ricavi dei kW venduti al gestore dell'energia, in modo da autofinanziarlo nel limite del possibile.

Un impianto fotovoltaico si stima che duri più 20 anni, e di solito sono garantiti per 25, ma ci sono dei costi fissi da mantenere. Ad esempio, la polvere che si deposita sui pannelli abbassa di molto la produttività dell’impianto, così che periodicamente genera un costo di pulizia. Ad "orecchio" potrei dirvi che sarà una spesa di circa decine di €/anno, spesa che potete evitare se avete un impianto piccolo, dove le perdite di efficienza sono trascurabili.

Questi costi fissi sono alcune volte compresi nei servizi della ditta che vi venderà/installerà i moduli fotovoltaici e, dato che la qualità dei moduli non varia di molto in base alla casa costruttrice, fate particolare attenzione all'assistenza al cliente e alle garanzie che vi offrono. Poi ci sono i "guasti fissi", ossia quelle parti dell'impianto che si romperanno sicuramente durante gli anni, come l’inverter che ad esempio dura 6-8 anni: un inverter DEVE essere garantito almeno 8 anni.

Infine, dopo 20-30 anni, i pannelli caleranno di prestazione e potrebbero esser sostituiti. Ci sono prove di laboratorio che hanno calcolato che potrebbero essere usati per 80 anni, ma dato che si tratta di dati virtuali è bene prenderli con le molle. In media, i pannelli migliori calano dell' 1% annuo.

Si dice che gli attuali costi di smaltimento dei pannelli siano di circa 1000 €/modulo ma, tenendo presente che oggi si smaltisce poco e nulla, tutto è rimandato a 10-15 anni per capire meglio i prezzi. Prendendo per buoni questi numeri, assumendo che ogni modulo generi una potenza di 0,25 kW, direi che i costi di smaltimento potrebbero essere 4000 €/kW con dei moduli che generano una potenza nominale di 250 W. Questo vuol dire che a fronte di un investimento di 17000 € avrei dei costi di smaltimento pari a circa 8000 €.
Anche i questo caso è bene scegliere un azienda che includa nel prezzo anche lo smaltimento dei moduli.

Per quanto riguarda i guadagni, i kW venduti al gestore dei servizi energetici (GSE) gli utenti hanno diritto ad una tariffa incentivante definita dal Quarto Conto Energia, che vi invito a leggere qualora siate interessati.

Questa tariffa è valida per 20 anni a partire da quando l'impianto entra in esercizio e rimarrà costante per tutto il periodo. Queste tariffe, se l'impianto è delle dovute dimensioni ed è progettato con criteri innovativi per un uso più efficiente, possono essere incrementate ulteriormente.

Facendo un calcolo approssimativo, che per ovvi motivi non vi illustrerò, per un impianto, come quello che ho descritto sopra, che entra in esercizio adesso il guadagno NETTO più PESSIMISTICO che posso fare in 20 anni sarà di circa 4000 €, tutti i costi compresi. I costi di smaltimento ho ritenuto di non metterli, dato che non è detto che i moduli fotovoltaici andranno sostituiti; magari durano 50 anni, magari 30, e probabilmente i costi di smaltimento potranno scendere sotto i 1000 € a modulo. Inoltre, noto che le aziende più serie hanno la tendenza ad assumersi i costi di smaltimento.

Dopo i 20 anni, seppur non ci saranno incentivi, seppur le prestazioni caleranno leggermente (fino all'80%), rimarrà la possibilità di non pagare la bolletta elettrica PER TUTTA LA VITA DELL'IMPIANTO.

Oggi ho cercato di esporvi questa tecnologia con la massima obiettività che mi era possibile, nel modo più semplice che potevo. Ho menzionato quasi tutti gli aspetti negativi di questo investimento; non ho però citato altri vantaggi di un impianto fotovoltaico:
  • Il solare fotovoltaico è quanto di più affidabile nel mercato energetico. La progettazione è semplice, non servono grandi specialisti per l’installazione e la manutenzione non è costosa. Inoltre già si sa in anticipo quanta energia potrà produrre senza grossi margini di errore e col tempo i costi andranno sempre più a diminuire con prestazione sempre migliori.
  • Il fotovoltaico è uno dei pochi investimenti che le banche finanziano ancora al 100%, ovviamente solo con le aziende più serie.
  • Ha un ottima producibilità soprattutto in Italia, dove il sole non manca mai.
  • Basso impatto ambientale. I moduli fotovoltaici sono quasi interamente riciclabili (vetro, silicio, EVA) e producono energia dal sole, che è un fonte completamente esterna al pianeta che appartiene a tutti.
Questi vantaggi non sono irrilevanti. Ma, in conclusione, quando il fotovoltaico risulta essere un buon investimento?

Con il Quarto conto energia, l'investimento più conveniente risulta essere il "piccolo impianto" (definito sul Quarto Conto Energia) che effettua scambio di energia sul posto. Come ho già detto, dipendere esclusivamente dal sole non è possibile se non con costi elevati (batterie di accumulo) ed è per questo che si stanno favorendo i piccoli impianti residenziali. Auspico che un giorno, con sole, vento e onde del mare sfruttate contemporaneamente, sarà possibile un indipendenza energetica sostenibile e sicura.

E l’Italia, che ha sempre dipeso da altri, risolverà i suoi problemi energetici grazie alla sua ottima collocazione geografica e alla sua morfologia del territorio. Abbiamo km di coste, abbiamo tanto vento, tante montagne,  sole, vulcani…

Abbiamo tutto, spetta solo a NOI Italiani decidere come utilizzare le nostre risorse economiche ed ambientali.

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