Ricordo del 23 Maggio 1992...

20 anni fa, il 23 Maggio 1992, Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, e Antonio Montinaro.

Sono passati 20 anni e so bene che questi tristi anniversari annoiano le persone, soprattutto i giovani. Ben pochi capiscono che nemmeno Mazzini, Garibaldi e Cavour possono essere paragonati ad eroi del calibrio di Falcone, Chinnici e Borsellino.

Persone che hanno rinunciato alla loro vita ancora prima di morire: ogni possibilità di vita normale con i propri affetti scompare totalmente quando devi occuparti della mafia.
Puoi fidarti solo di poche persone attorno a te: ogni persona può tradirti, sia del popolo, che delle istituzioni.

Il 21 Giugno 1989, nel fallito attentato dell'Addaura, Cosa Nostra mise 58 candelotti di esplosivo nella spiaggia dove Giovanni Falcone solitamente si faceva il bagno. Giorni dopo qualche giornale addirittura disse che Falcone si messo da solo quell'esplosivo, per diventare più famoso e fare carriera.
I veri eroi non sono quelli acclamati dal popoli, ma sono quelli che in vita vengono screditati, alla morte ricordati con solennità, e dopo la morte spinti nel dimenticatoio con un'impegno costante.
Ma anche se gli eroi possono morire, i loro ideali sono immortali vivendo di generazione in generazione.
Per ricordarlo oggi vi lascio alle parole di Saviano, che propone Giovanni Falcone come esempio per tutti i giovani italiani che vogliono un paese migliore dove la giustizia possa trionfare.

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