Giorni fa ho scoperto una cosa interessante, che potrebbe essere utile a tutte quelle donne gravide in difficoltà, che non vogliono un figlio e che allo stesso tempo non vogliono nemmeno abortire.
Qualcuno già conosce la mia posizione sull'
aborto, dato che in passato ne parlai.
Ritengo che prima di tutto sia tutelato il diritto di scelta delle madri, ma che allo stesso tempo bisogni evitare in tutti i modi l'interruzione volontaria della gravidanza: per me un feto, indipendentemente dal suo livello di coscienza, è un qualcosa che non ha nessuna colpa.
Oggi però non voglio fare un dibattito, vorrei solo condividere con voi ciò che ho scoperto.
Un alternativa all'aborto, per chi non vuole diventare madre, è l'affido in ospedale con parto anonimo.
In pratica la madre, in forma ANONIMA, può lasciare in bambino in affido all'ospedale, avendo tempo 10 giorni per ripensarci.
Questo bambino ha temporaneamente come tutore legale il medico o l'ostetrica che l'ha fatto nascere, in attesa che una coppia in lista d'attesa venga contattata per l'adozione.
L'abbandono di un figlio sicuramente può essere non condivisa, ma concentratevi su questo per favore:
Qualsiasi ragazza voglia abortire, sappia che, se se la sente, può andare all'ospedale, partorire in completo anonimato, e andare via senza lasciare alcun documento.
In questo modo, chi non desidera tenere il proprio figlio, può almeno fare in modo che possa avere un futuro con una coppia che può mantenerlo e che lo desidera da anni.
Questo non annullerà completamente i sensi di colpa, ma penso che potrebbe essere un aiuto per stare meglio con se stessi.
Alla prossima.
PS: Per qualsiasi curiosità, ricordate che potete chiedere al consultorio più vicino a casa vostra oppure rivolgervi ai tantissimi consultori on-line che potete trovare in rete.
Ciao!
RispondiEliminaHo letto il tuo post e l'ho trovato molto interessante, nonchè pieno di informazioni utili.
Sicuramente l'adozione è la strada più bella che una persona possa scegliere.
Tuttavia...credo che ciò che passi nella testa di una ragazza, o di una donna che si ritrovano alle prese con una gravidanza indesiderata sia l'azione istintiva: questo bambino non lo voglio, non avrebbe un futuro sano, non mi sento pronta, adesso no...
Non ce la si sente di portare avanti per 9 mesi una gravidanza e si sceglie la via dell'aborto, giustificabile o meno.
Per quanto mi riguarda rimane un diritto...sono favorevole all'aborto, ma non al suo abuso.
Sara purtroppo questo è un dibattito difficile che dopo decenni ancora non sie è risolto.
RispondiEliminaIo la penso come te, difendo il diritto di scelta della donna (e quindi di abortire), però ritengo che l'aborto sia l'ultima delle opzioni.
Alla fine un bambino non ha nessuna colpa, sia se frutto di una violenza sessuale, sia se frutto di un errore.
Certo però, se una gravidanza indesiderata può causare danni troppo pesanti alla donna, l'aborto può essere una scelta possibile, seppur non condivisibile.
Hai ragione...la storia infinita!
RispondiEliminaUn bambino non ha nessuna colpa degli errori dei genitori, ti appoggio in pieno...tuttavia non tutte nascono con l'istinto materno.
L'adozione a questo punto sarebbe il perfetto compromesso tra chi figli non ne vuole e chi li desidera da tanto.
Ma non è il primo pensiero.
Su una cosa però mi trovo in disaccordo: gli unici due casi in cui mi trovo totalmente a favore dell'aborto sono proprio la violenza sessuale e gravi patologie nel feto.
Un bambino è il frutto dell'amore, non di una violenza..se per colpa della brutalità di un uomo una donna deve rimanere incinta, con un bambino indesiderato, probabilmente con difficoltà accetterebbe con gioia il figlio.
Ora mi metto nel personale..se un giorno rimanessi incinta e scoprissi che il bambino avesse delle gravi malformazioni, non so cosa farei...penserei alla sua vita intanto, che non sarebbe facile, sotto continuo controllo...una vita del cavolo, con che coraggio potrei offrire una vita del cavolo al sangue del mio sangue?
(Mi piace questo confronto che sta nascendo! =))
Magari trovassi più spesso qualcuno con cui confrontarmi come adesso. Allora...
RispondiEliminaQui bisognerebbe definire prima cosa è l'istinto materno. Su wikipedia trovo la definizione di ISTINTO:
"L'istinto è un impulso di origine psichica o motivazione che spinge un essere vivente ad agire per la realizzazione di un particolare obiettivo, mediante schemi d'azione innati e, appunto, "istintivi"."
Quello materno potremmo definirlo come "l'istinto è un impulso di origine psichica o motivazione..." che spinge un essere vivente di sesso femminile a fare la madre.
A questo punto mi chiedo: questo impulso psichico è automatico o dipende anche dalla nostra volontà?
Io che sono un fervido fan della volontà umana che può governare gli istinti, credo che le madri che non hanno l'istinto materno siano grandi egoiste (escluse ovviamente quelle che purtroppo hanno avuto traumi psicologici con i conseguente rifiuto della maternità). Questo però è solo un mio parere personale, tutt'altro che oggettivo.
Sui punti in cui sei disaccordo, li comprendo bene, ma tuttavia quello sulla violenza non lo condivido pienamente.
Per la violenza sessuale, posso capire il trauma che dà tutto il diritto di abortire, ma per me è un grosso atto di ignoranza dare per scontato che un bambino frutto di violenza sia qualcosa di brutto.
Un bambino non è solo frutto dell'amore del concepimento in quei minuti di sesso, ma di tutto l'amore che si dà al bambino durante la gravidanza, e da come poi viene cresciuto. Una donna coraggiosa può amare il bambino frutto di violenza, e poi se non può mantenerlo o non se la sente, fare un'altro atto d'amore con il parto anonimo.
In ogni caso io sono un uomo, non mi competono queste scelte. Qualunque sia la scelta, credo che la priorità assoluta vada alla libertà della madre, sia se vuole abortire un bambino sanissimo, sia se vuole far nascere un bambino con gravi malformazioni.