L'antimafia dei fatti
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni |
Come ogni fine anno nel sito del ministero dell'interno è disponibile la relazione del primo semestre dell'anno, in questo caso il 2010, sull'attività del Distretto Investigativo Antimafia (DIA). Devo dire che i risultati pubblicati quest'anno sono ottimi, tra i migliori degli ultimi 20 anni, e, ovviamente, i membri del governo alla prima occasione non hanno aspettato a vantarsi dicendo: "Noi siamo l'antimafia dei fatti". Anche dopo l'ultima polemica con Saviano, il ministro Maroni non ha esistato a dire questa frase "mantra".
Effettivamente bisogna ricordare che durante i governi di Berlusconi hanno catturato il boss di Cosa Nostra Bernardo Provenzano, hanno ultimamente catturato il boss camorrista dei Casalesi Antonio Iovine, di sicuro non possiamo dire che sono stati con le mani in mano.
Come al solito però, per avere una visione più chiara, bisogna andare ad approfondire alcune cose.
Per prima cosa cerchiamo di capire cosa è la DIA:
La DIA è un ufficio del Dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell'interno italiano con compiti investigativi di tipo specializzato nella lotta contro le associazioni mafiose o similari. Ha il compito effettuare indagini di polizia giudiziaria relative a delitti di associazione di tipo mafioso e di assicurare lo svolgimento delle attività di investigazione preventiva attinenti alla criminalità organizzata.[...]
Il suo assetto organizzativo è definito dal Ministro dell'interno con propri decreti, sentito il Consiglio generale per la lotta alla criminalità organizzata. [...]
Prevede al vertice della struttura un direttore, scelto a rotazione tra gli ufficiali del corpo della Guardia di Finanza, ufficiali dell'Arma dei Carabinieri e alti funzionari della Polizia di Stato, che abbiano maturato una specifica competenza nel settore della lotta al crimine organizzato.
da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ora vorrei andare ad analizzare i risultati ottenuti nell'ultimo semestre:
Dati della relazione DIA - 1° semestre 2010, pag.463-464:
- Confische: 134 milioni di euro
- Sequestri: 1584 milioni di euro
- Arresti in flagranza, fermi, esecuzioni di pena, ordinanze di custodia cautelare e altri provvedimenti di natura cautelare emessi dall'autorità giudiziaria emessi a seguito di attività della DIA, nei confronti di appartenenti alla criminalità organizzata: 170
La confisca è una misura di sicurezza in cui lo stato prende possesso di cose usate per commettere un reato o provenienti dallo stesso. In questo caso lo stato ha preso alla mafia e 134 milioni di beni e li ha riusati come meglio credeva.
Il sequestro è un provvedimento che rende indisponibile un bene a chi ne ha possesso. Ne lo stato e ne la mafia quindi non può utilizzare 1,5 miliardi di euro di beni.
L'arresto è una pena detentiva atta a limitare la libertà personale. L'esecuzione di pena è una condanna giudiziaria, indipendentemente se sia definitiva o no. Lo stato ha quindi effettuato 170 provvedimenti di natura cautelare.
Adesso comiciamo a vedere questi risultati con una visione davvero obiettiva.
La sola criminalità calabrese ha un giro di affari di 44 miliardi di euro. Per facilitarci i conti assumiamo, generosamente, che tutte le mafie presenti in Italia abbiano un giro di affari di 50 miliardi di euro.
Lo stato italiano ha sequestrato circa il 3% e ha confiscato circa lo 0.3% del giro di affari delle mafie. Il fatto che un numero così basso sia uno tra i migliori degli ultimi 20 anni la dice lunga sulla lotta tra stato e mafia. Comunque so che la lotta alla mafia è difficile, tutto sommato si può considerare un buon risultato che a mio parere è sempre meglio di niente, almeno lo stato così fa sentire la sua presenza.
La cosa più strana che si può notare in questi risultati sono l'ultima voce che ho messo: 170 provvedimenti cautelari. Ma di questi provvedimenti, quanti hanno portato ad una condanna definitiva? Quanti mafiosi sono invece tornati in libertà?
Non si sa, perché non c'è scritto. Indipendentemente dal valore di questi risultati, la mafia non può essere vinta solo dal governo. Lo stato non può vincere la mafia se il potere esecutivo (il Governo) tramite il potere legislativo (Camera e Senato) non da al potere giudiziario (la Magistratura) i mezzi per poter condannare i criminali.
Avete idea di quanti mafiosi sono stati scarcerati per decorrenza dei termini? Molte volte i processi non si chiudono proprio perché le indagini non hanno prodotto prove schiaccianti.
Ma come possono la Polizia, i Carabinieri e la Guardia di Finanza indagare se non hanno nemmeno i soldi per fare benzina ai mezzi di trasporto? Come può la Magistratura essere rapida nei giudicare se ancora è strutturata su un sistema burocratico cartaceo?
E la domanda più importante: cosa ha fatto il Governo, o il Ministero degli interni, per vincere contro la mafia? Non ha mai sensibilizzato i ragazzi nelle scuole, ha tagliato i fondi alla giustizia, non ha nemmeno fatto qualche campagna pubblicitaria in TV. Questa è l'antimafia dei fatti?
Per quanto mi riguarda i veri eroi sono tra le forze dell'ordine e tra i magistrati, non di certo i membri di un qualsiasi governo di destra o sinistra. Il compito di un governo è governare tramite le leggi approvate dalle camere, arrestare e condannare sono compiti di altri.
Se condividete il mio ragionamento diffondete queste informazioni a chi ancora vive nelle favole. Insegniamo agli altri a vedere oltre quello che un personaggio elegante legge in TV senza nessuna replica.
Aprite gli occhi se non volete essere manipolati da chi è al potere. Alla prossima.
Per saperne di più:
- DIA, Wikipedia
- Relazione DIA, 1° semestre 2010 (più di 210 Mb!)
- 'Ndrangheta, con droghe e appalti giro di affari di 44 miliardi, Il sole24ore
- Associazione Nazionale Magistrati, Palamara: “Siamo peggio del Ruanda”, Il Fatto Quotidiano
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