Relazione con un partner “sbagliato”

  Versione 1.1   ?

Tutti, in base ai modelli sociali a cui siamo stati abituati, abbiamo fantasticato almeno una volta su come sarebbe stata la nostra futura famiglia.

Una moglie, o un marito, e qualche figlio: nulla di più!

Eppure una cosa così piccola, che un tempo era relativamente semplice da ottenere, oggi è diventata estremamente difficile per parecchie persone.

In una spaventosa crisi di valori, sociali ed esistenziali, oggi ci affanniamo per trovare persone che siano così eccezionali, che siano così piene di qualità, o così irraggiungibili, da colmare le voragini interiori che ci portiamo dentro.

Mai, come in questi ultimi 50 anni, le persone si sono preoccupate di trovare la “persona giusta”. Oramai ho fatto così tante discussioni su questo argomento che quasi mi sembra superfluo ripetere per la milionesima volta che il problema non è la persona che si sceglie, ma l'animo della persona che compie la scelta.

Pur di stare con la persona desiderata, pur di ottenere la felicità o il piacere che (secondo noi) quella persona porterà nella nostra vita, finiamo per scendere a dei compromessi poco sani.

Accade così che donne meravigliose frequentano uomini sposati che mai lasceranno le loro mogli, pur tradendole continuamente.
Accade così che uomini valorosi finiscono per diventare gli stracci di donne dall'ego insaziabile.
Accade così che persone dal cuore d'oro finiscono di sporcarsi con il fango della mancanza di rispetto dei loro compagni.

Qualcuno si aspetterà che prima o poi i “buoni” mollino i “cattivi”, ma invece no: durano anni e anni, sostenuti dalla speranza che un giorno il loro amore cambierà la persona amata. Eppure, passano gli anni e nulla migliora (a volte si peggiora).

Durante questo tempo, ogni cattiveria subita dalle vittime di questi rapporti malati coincide con una prova interiore superata, che accresce sempre di più l'amore che sono capaci di dare.

Ed è così che si rivela a noi una delle “ingiustizie” più comuni della vita: persone di valore che si innamorano di persone stronze.

Forse dire “ingiustizia” è esagerato, forse è giusto che le persone che hanno tanto amore da dare siano attratte da chi invece ne dà poco, ma è fuori discussione il dispiacere che proviamo di fronte a questo tipo di situazioni.

Normalmente, quando qualcuno che conosciamo ha una relazione con una persona che la fa soffrire, ci limitiamo a dire che ha scelto la persona sbagliata. Ma chi è la persona “sbagliata”?

Chi può dire di essere una persona “giusta”? Chi siamo noi per giudicare?

Sicuramente, dire che una relazione è squilibrata equivale a dare un parere oggettivo, un giudizio accettabile; ma valutare la cattiveria di una persona è tutt'altra cosa: per poter esprimere un giudizio che sia il più obiettivo possibile è necessario valutare le sue esperienze passate.

E chi di noi può conoscere il passato di una persona semplicemente osservandola? Nemmeno un genitore è capace di tracciare il passato del proprio figlio solo con l'osservazione, senza un minimo di empatia.

Quindi, alla luce delle considerazioni appena fatte, io vi chiedo:

E se la persona “sbagliata” in realtà fosse una persona che riceve un tipo di amore “sbagliato”?

Ricordate che:

Amare non è solo calore umano, ma è anche illuminare il cammino di chi si sente perso.
Tutti gli individui che trattano male i propri partner sono spessissimo persone infelici dei loro rapporti umani, essenzialmente perché non sono capaci di offrire un amore di qualità.

E anche se magari, nei primi anni, la loro superiorità potrà dargli sicurezza, a lungo andare non gli sarà più sufficiente.

Anziché sacrificarsi nei gesti di affetto, con queste persone è necessario immolarsi in un ruolo di guida verso la felicità, di insegnante di amore, di motivatore al miglioramento.

E, se non siamo capaci di amare in questo modo, se non siamo abbastanza forti mentalmente, non possiamo insegnare un bel niente. In questi casi, forse è proprio è proprio la persona "buona" quella che si potrebbe definire “sbagliata”, perché usa male la sua capacità di dare amore.

L'amore non è un qualcosa di rigido, non è un qualcosa che si può manifestare in un solo modo. L'amore è dinamico, si adatta ad ogni situazione, ha vie infinite.

E noi possiamo scegliere il modo di amare in base alla situazione che ci troviamo di fronte, senza disperarsi dando la colpa alla vita, senza rassegnarsi all'idea che la persona che amiamo “non cambierà mai”.

Se il nostro partner ci tratta male, sappiate che è anche nostra responsabilità.
Prendiamoci le responsabilità della nostra situazione e facciamo una scelta per cambiare le cose.
Voglio evidenziare la parola responsabilità, che è cosa ben diversa dalla colpa e dal merito. La responsabilità è una parola neutra, è l'abilità di rispondere (o di aver risposto) ad una certa situazione.

Prendersi le proprie responsabilità significa cominciare a chiedersi:
  • Cosa ho fatto io per evitare questa deriva?
  • Cosa avrei potuto cambiare del mio comportamento?
  • Quali sono i miei atti veramente positivi che hanno portato ad un miglioramento della mia relazione?
  • Quali sono gli errori che ho fatto? Che problemi hanno portato?
  • Come posso risolvere questi problemi?
Il soggetto di queste domande è sempre IO, perché prendersi la responsabilità significa farsi personalmente carico di una situazione, nei meriti e nelle colpe.

Ovviamente non cullatevi nei vostri meriti, non osate rinfacciarli al vostro partner, peggiorereste la situazione.

Piuttosto, cercate di capire da dove avete preso la motivazione per fare del bene, in modo da potervi ripetere.

E non sprofondate nei vostri sensi di colpa, ma perdonatevi, perché in passato non potevate immaginare cosa sarebbe accaduto, anche se forse dentro di voi sentivate di sbagliare. Sono certo che, se avreste saputo come amare diversamente, lo avreste fatto.

Dopo esserci assunti le nostre responsabilità, facciamo le nostre valutazioni e attuiamo una scelta. In genere, secondo me, le migliori scelte da fare saranno di due tipi:
  • non me la sento, non mi sento in grado di amare diversamente, rompo la mia relazione, anche per il bene della persona che amo;
  • me la sento, anche se non sarò in grado mi impegnerò fino a quando non mi consumo completamente, e ogni volta che fallirò mi rialzerò e farò un nuovo tentativo, fino a quando avrò amore da dare.
Sappiate che queste sono scelte che raramente si prendono. Spesso una persona che ha sofferto per tanto tempo agisce per egoismo e, in base a quanto questa persona “sbagliata” sia determinante per la sua felicità, decide se lasciarlo o no. In pratica si fa solo un bilancio di convenienza.

In ogni caso, qualunque sia la decisione che voi prendiate, prendete decisioni responsabili, ossia:
  • abbiate il coraggio di fare una scelta per cambiare la situazione che non vi piace;
  • prendete una scelta facendovi carico della situazione che state vivendo, nel bene e nel male, per il passato, il presente ed il futuro.
Tutto questo non vi proteggerà dalle persone“sbagliate”, ma almeno punterete verso una felicità che dipende da voi, e non dalla persona che amate.

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