La battaglia del crocifisso
In questi giorni buona parte della politica si è indignata per la sentenza della Corte del Diritto Europea che impone di togliere i crocifissi dalle aule.
Il tutto è partito da un'atea italiana di origini finlandesi che aveva richiesto di togliere i crocifissi dalle aule della scuola in cui andavano i propri figli. Dopo vari ricorsi la Corte di Strasburgo le ha dato ragione sentenziando che, mentre per i bambini cattolici il crocifisso poteva essere un simbolo positivo, esso poteva essere tutt'altro per dei bambini che non lo erano.
Da questa sentenza sono partite le difese da ogni fazione del mondo politico. Dal governo, che si guarda bene dal pestare i piedi alla chiesa, si sostiene che il crocifisso è il simbolo delle radici cristiane italiane.
Dal mondo cattolico, come ci si aspettava, é partita la controffensiva. Nell'Osservatore Romano si trovano frasi come "tra tutti i simboli quotidianamente percepiti dai giovani la sentenza colpisce quello che più rappresenta una grande tradizione, non solo religiosa, del continente europeo" e dalla Santa sede si parla di una decisione "miope e sbagliata" da parte della corte Europea.
Io sono cristiano, probabilmente più di quei politici che difendono il crocifisso, eppure conosco bene la differenza tra uno stato laico ed uno religioso.
Se l'Italia fosse stata uno stato religioso allora, giustamente, chiunque avrebbe dovuto rispettare la religione di stato ma la realtà è ben diversa.
Oltretutto il Cristianesimo, per i suoi valori, non può tollerare in qualsiasi modo un imposizione dei propri simboli. Un religione che ha nelle sue basi il libero arbitrio non può assolutamente permettere che la figura di Gesù sia una imposizione.
Sinceramente non condivido il fastidio che gli atei hanno verso il crocifisso, ma lo posso comprendere. Gli atei spesso combattono tutta la vita per negare l'esistenza di Dio, è normale che il crocifisso sia per loro un disturbo.
Ma invece di difendere a spada tratta quel simbolo che da solo non vale nulla, perché non si pensa al valore spirituale di quel simbolo?
Dio non impone i suoi simboli ma ci mostra solo la sua strada lasciando a noi la scelta di seguirla o no.
L'imposizione di un credo è una violenza, è questo il grande male spirituale degli Italiani.
Se in Italia si hanno cristiani di basso livello, il classico "cattolico non praticante", è proprio perché abbiamo vissuto la vita cristiana come un continuo indottrinamento e non come un qualcosa che arbitrariamente abbiamo scelto come la migliore via per vivere.
La chiesa non dovrebbe aver paura di questa sentenza. Il Crocifisso è il simbolo dell'Italia del 1948 ma non dell'Italia attuale. Adesso siamo un paese multietnico e il Cristianesimo può trionfare dando piena libertà a tutti di sceglierlo come via, esprimendo proprio il valore della libertà di scelta. Una sua imposizione sarà un grosso danno al popolo italiano.
La laicità dello stato deve essere difesa, perché la religione appartiene al mondo spirituale. Tutte le volte che la religione viene imposta sul mondo materiale inevitabilmente l'uomo (che fa la legge) deve fare una interpretazione che ci fa inesorabilmente vittime dei suoi errori.
Il cristianesimo non ha bisogno di simboli materiali, il crocifisso va portato nel cuore e nella mente. La chiesa che ha tantissimi soldi potrebbe regalare dei crocifissi da portare al collo a tutti i bambini che lo desiderano, sarebbe una scelta di sicuro più intelligente che far stare un crocifisso in classe di cui i ragazzi nemmeno se ne accorgono, dato che non l'hanno scelto loro.
Ma purtroppo la chiesa di oggi manca di intelligenza, di innovazione ed ha paura di ciò che è diverso. Attua una strategia difensiva, avendo poca fede nella grande forza del Cristianesimo.
Bisogna assolutamente favorire il confronto con atei, satanisti, buddisti e quant'altro, perché solo conoscendo davvero cosa pensano gli altri possiamo davvero dire: "IO SCELGO DI ESSERE CRISTIANO".
Il non credere nella forza di Dio da parte del clero, la vedo come una mancanza di fede. Se il dio dei cristiani è forte e non ha bisogno di difese, la sua verità emergerà naturalmente senza alcuna forzatura.
Il libero arbitrio che Dio ci concede è la massima espressione della sua forza. Egli, poiché onnisciente, sa che alla fine l'umanità seguirà la sua parola liberamente.
L'imposizione del crocifisso sarà una decisione contro il cristianesimo, un imposizione figlia dell'ignoranza dei politici e della paura del clero. Quale decisione presa con paura e ignoranza può essere positiva? Solitamente nessuna.
Non chiamatemi pessimista, ma dubito fortemente che questa decisione della Corte dei Diritti Europea sarà accettata di buon grado. In ogni caso, nella vita di un vero cristiano un crocifisso in un aula non cambia nulla. Spero che lo capiscano.
Buona giornata.
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